Nel mondo informatico è normale parlare di formati per i file, anche per i video esistono innumerevoli formati, con caratteristiche differenti. Nel nostro articolo spiegheremo prima cosa è un formato, poi vedremo le caratteristiche dei principali formati, ed infine vi daremo qualche suggerimento su come sceglierne uno.
Cosa è un formato video?
In genere ogni file, di testo, audio, o video, ha un proprio formato proprio che fornisce informazioni utili per la gestione dello stesso. Ogni formato è in genere individuato da un’apposita estensione, l’ultima parte del nome di un file, quella che segue il punto. Grazie al formato il sistema sa quale applicazione richiamare per la gestione del file.
Nell’ambito dei formati video e audio la situazione è meno intuitiva e meno leggibile e può creare confusione. Perché la codifica vera e propria del video non dipende dal formato, che è solo un contenitore. Quindi per sapere con certezza se un video verrà riprodotto dal nostro dispositivo dovremo assicurarci che sia compatibile sia come formato, che come codifica.
Se si guarda all’estensione di un file multimediale, si hanno informazioni solo sul formato contenitore e non sull’algoritmo di codifica. Un formato di questo genere può contenere diversi tipi di dati, tipicamente accoglie al proprio interno una o più tracce video, una o più tracce audio, e una o più tracce di sottotitoli.
La codifica (codec in inglese) è fondamentale, e tutti i video con cui abbiamo a che fare sono di norma compressi. In quanto un video in alta definizione in formato raw, anche di pochi secondi occupa un quantitativo imponente di spazio.
Ogni codec ha alcune peculiarità, che lo rendono ottimo per certi utilizzi, e decisamente meno buono per altri, le vedremo nel dettaglio nei prossimi paragrafi. Normalmente un formato contenitore può contenere i video codificati in diversi modi.
Quali sono i formati contenitore più utilizzati?
I formati video con cui più comunemente si ha a che fare sono quattro:
- MKV è acronimo di Matroska Video Container, si tratta del formato video che più spesso si incontra di recente. Il motivo del suo successo sta nella sua versatilità, questo formato nato nel 2002 è moderno e perfetto per lo streaming. MKV è un formato modulare, capace di contenere: video e audio codificati con qualsiasi algoritmo (tranne MPEG1 per il video e ATRAC) per l’audio, i sottotitoli, persino i menù dei DVD e la divisione in capitoli. In pratica tutti i nuovi dispositivi sul mercato lo supportano, e su quelli vecchi la compatibilità è abbastanza buona.
- MP4 (MPEG-4 versione 2), si tratta dell’altro grande protagonista dei formati video. Si tratta di uno standard, stabilito nel 2002 e rivisto nel 2003. Può contenere video di ogni formato ed è spesso utilizzato nello streaming. MP4 risulta supportato da un numero vastissimo di dispositivi anche con qualche anno sulle spalle. Molto spesso al suo interno contiene file codificati con gli algoritmi H.263/H.264 o H.265 per il video e AAC o Mp3 per l’audio.
- AVI invece è acronimo di (Audio Video Interlacciato). E’ un formato introdotto da Microsoft nel lontano 1992, con quasi 30 anni di storia sulle spalle è supportato da un numero enorme di dispositivi. AVI ha raggiunto il massimo della sua popolarità nei primi anni 2000 quando i video usavano il codec DivX e quello Xvid. Purtroppo, manca della flessibilità dei suoi concorrenti più moderni e del supporto agli ultimi ed efficienti algoritmi di compressione.
- WebM si tratta di un formato meno noto ma che potrebbe prendere piede in futuro. È un formato video moderno, modulare, open source e sponsorizzato da Google. WebM è stato studiato per essere il formato dei video sulla rete del futuro.
Dopo questa rapida carrellata sui formati, possiamo finalmente andare agli algoritmi di compressione.
Quali sono i codec più usati?
Gli algoritmi di codifica sono fondamentali per quanto riguarda la compatibilità di un file e il suo livello di compressione. Ecco quelli che è più comune incontrare e le loro caratteristiche salienti:
- H.264 (MPEG-4 AVC/Part 10) è stato introdotto nel lontano anno 2003 ed è ad oggi uno degli algoritmi di compressione video più utilizzato. Sul internet viene usato per codificare i contenuti in streaming di popolari piattaforme di video sharing come YouTube. Inoltre è l’algoritmo usato per i Blu-Ray. Garantisce un buon livello di compressione, insieme ad un’ottima compatibilità. Ad oggi è difficile trovare un dispositivo moderno non compatibile con H.264. Esiste anche una versione libera di questo codec che si chiama X.264 e si caratterizza per una maggiore efficienza.
- H.265 (MPEG-H HEVC) è il successore di H.264 è stato introdotto nel 2013 e mira a diventare uno standard grazie alla sua maggiore efficienza. Il miglioramento è netto; il nuovo algoritmo permette di avere una qualità simile con un file che occupa un quantitativo sensibilmente minore di memoria. Il nuovo formato è quindi ideale per lo streaming di contenuti in UHD o addirittura in 8K. È sempre maggiore il numero di dispositivi che supporta il nuovo formato che è importante anche per il futuro del digitale terrestre. Come per il progenitore, esiste una versione libera anche di questo code che si chiama X.265.
- H.263 è più noto come Xvid o MPEG-4 Part 2, si tratta di un formato storico, essendo stato introdotto nel 2001. Xvid nacque come alternativa libera al celebre DivX, negli anni è divenuto quasi uno standard di fatto. Ad oggi è quasi impossibile trovare un dispositivo che non lo riproduca.
- VP9 è un codec open source, studiato per essere il rivale libero di HEVC. Si tratta dell’evoluzione del precedente VP8 ed è un progetto finanziato da Google. VP9 è stato rilasciato nel 2013 ed è diventato il codec video standard del formato WebP. Nonostante diversi produttori siano entrati nel consorzio, ad oggi, il supporto a questo codec è tutt’altro che universale.
Come scegliere un formato ed un codec?
La risposta è abbastanza semplice, bisogna guardare principalmente ad una cosa, la compatibilità col dispositivo su cui volete riprodurre il filmato.
Inoltre ecco tre casi tipici:
- Se si vuole un buon equilibrio, fra grandezza del video, qualità, e compatibilità, è consigliabile utilizzare il formato MVK e codificare il video in H.264.
- Se si pensa che il video dovrà essere riprodotto su dispositivi più vecchi, si consiglia di optare invece per il formato MP4 e il codec Xvid (H.263). In questo caso è bene limitare la risoluzione al 720p se non si vuole avere a che fare con file troppo voluminosi.
- Se si vuole codificare un video in 4K o in 8K allora HEVC è l’unica soluzione davvero consigliabile anche sul piano della compatibilità. In questo caso anche il formato MVK è praticamente d’obbligo.
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