L’intelligenza artificiale generativa rivoluzionerà le vite di tutte le persone. Nel modo in cui si interfacciano con la scrittura, con le immagini, con i motori di ricerca. Google Bard, il chatbot IA progettato da Google in risposta a ChatGPT di OpenAI, è una rappresentazione plastica di ciò che sarà il futuro prossimo per milioni di individui. Un futuro molto diverso da quello odierno, in particolare nel rapporto che abbiamo con Internet.
In questo articolo ci concentreremo su come funziona Google Bard, spiegando dapprima cos’è. In conclusione, dedicheremo un breve capitolo sul confronto tra Bard e ChatGPT.
Cos’è Google Bard
Google Bard è il nuovo modello di intelligenza artificiale generativa di Google. Si presenta come un chatbot IA conversazionale, alla stregua del rivale ChatGPT di OpenAI, in grado di generare un determinato testo in base all’output ricevuto.
Bard nasce sulla base di LaMDA (acronimo di Language Model for Dialogue Applications), ossia il modello linguistico di grandi dimensioni di Google. A differenza però di GPT-3.5, il modello che sta alla base del chatbot di OpenAI, LaMDA non è mai stato pubblicato, nonostante l’annuncio a Google I/O nel 2021.
Il successore di LaMDDA è PaLM 2 (Pathways Language Model), presentato in pompa magna al Google I/O 2023 e – nell’ordine delle idee di Big G – diretto rivale di GPT-4.
Rispetto al passato, PaLM 2 rappresenta un importante salto generazionale. Se nella sua ultima versione LaMDA si basava su poco meno di 140 miliardi di parametri, con l’avvento di PaLM il numero è salito vertiginosamente a 540 miliardi. Cifra divenuta ancora più imponente con PaLM 2, ossia il modello di Bard, anche se al momento Google non ha voluto rilasciare numeri esatti in merito.
In estrema sintesi, dunque, Bard è uno strumento di intelligenza artificiale sviluppato da Google attraverso il modello linguistico PaLM 2 e in grado di rispondere alle domande degli utenti nell’ambito di una conversazione.
Come altri chatbot IA, un nome su tutti ChatGPT, Bard è capace di imparare da ogni nuovo input che riceve. Un’evoluzione continua dunque, anche grazie alle novità implementate da Google settimana dopo settimana.
A questo proposito, le nuove funzionalità di Bard possono essere consultate tramite la pagina Experiment update.
Come funziona Google Bard
Per accedere a Google Bard è sufficiente collegarsi alla pagina bard.google.com ed effettuare il login al proprio account Google. Poi, una volta accettati i termini di utilizzo, si è pronti a dialogare con il chatbot IA di Google.
La conversazione funziona in maniera molto semplice: l’utente digita l’input desiderato su una comune finestra bianca, in seguito Bard elaborerà la risposta nel giro di pochi secondi.
Se non si è soddisfatti della risposta ricevuta, è possibile proseguire nella conversazione come se fosse una vera e propria chat, con Bard che cercherà di fare il possibile per soddisfare la richiesta ricevuta dall’utente.
È possibile ad esempio chiedere aiuto a Bard nella scrittura di un articolo o di un email, oppure di una poesia o una canzone. Lo strumento di intelligenza artificiale generativa di Google riesce inoltre ad effettuare il debug di un codice informatico, traduzioni dettagliate in più lingue ed elaborare formule Excel con una semplicità disarmante.
Al momento Google Bard è disponibile in più di 180 Paesi in tutto il mondo, ad eccezione dell’Italia e degli altri Paesi europei. Disponibile anche in Italia dal 13 Luglio 2023!
L’intelligenza artificiale di Google è bloccata per motivi di privacy, dopo che la Data Protection Commission ha espresso il proprio parere contrario al rilascio del chatbot di Big nei Paesi dell’Unione europea.
Le preoccupazioni maggiori riguardano la privacy e l’eventuale conformità di Bard ai principi del GDPR. La situazione resterà tale fino a quando l’azienda statunitense non fornirà sufficienti rassicurazioni sulla protezione dei dati delle persone che abitano nel Vecchio Continente.
Come usare Google Bard in Italia
I problemi riguardanti il GDPR nei Paesi dell’Unione europea stanno di fatto bloccando l’avvento del nuovo strumento di intelligenza artificiale generativa di Google in Europa, lasciandoci indietro nell’esplorazione e utilizzo delle funzionalità di Bard rispetto a chi invece ha già possibilità di utilizzarlo.
Esiste però una soluzione piuttosto semplice per aggirare l’attuale fase di stallo: connettersi a una VPN simulando una navigazione dagli Stati Uniti o da qualsiasi altro Paese in cui è possibile utilizzare Bard.
Di servizi che offrono una rete virtuale privata ce ne sono tanti: se non sai quale scegliere, ti invitiamo a dare un’occhiata alle migliori VPN (articolo costantemente aggiornato). Se vuoi usare Bard solo per provarlo, ti suggeriamo di consultare l’altro nostro approfondimento sulle migliori VPN gratuite.
Una volta che hai attivato la VPN e selezionato un server negli Stati Uniti o in un’altra nazione dove Bard è disponibile, sei pronto per usare Google Bard:
- collegati alla pagina iniziale bard.google.com;
- premi sul bottone “Sign in” posizionato a destra;
- esegui l’accesso al tuo account Google;
- una volta eseguito il login, premi sul pulsante “Try Bard”;
- leggi i termini di utilizzo del servizio, quindi scorri fino in fondo e fai clic sul tasto “I agree”;
- nella nuova finestra che compare, intitolata “Bard is an experiment”, assicurati di leggere l’avviso di Google, nel quale si spiega chiaramente come Bard potrebbe restituire risposte errate o inappropriate;
- dopo aver letto l’avviso della finestra “Bard is an experiment”, premi sul bottone “Continue” per proseguire;
- Nel campo “Enter a prompt here” digita la domanda che vuoi fare a Bard, quindi premi il tasto Invio sulla tastiera per inoltrare la richiesta al chatbot di Google.
Nella nostra prova, abbiamo provato a interfacciarci con Bard dapprima in italiano, purtroppo invano. Infatti lo strumento di intelligenza artificiale generativa ci ha informato di non essere in grado di elaborare la richiesta perché la nostra lingua non figura ancora tra quelle supportate.
Abbiamo allora riprovato a porre la stessa domanda, stavolta però in inglese. Ed ecco il risultato:
Siamo rimasti piacevolmente impressionati dall’accuratezza della risposta e, allo stesso tempo, dal modo in cui ci è stata presentata.
In meno di 3 secondi abbiamo ottenuto una spiegazione puntuale di quattro escursioni da fare nei dintorni di Selva di Val Gardena, con tanto di immagini e articoli dove approfondire meglio ciascun percorso. Inoltre, alla fine della conversazione è presente il bottone Google.it, attraverso cui Bard ci suggerisce di dare un’occhiata anche ai risultati correlati presenti nel motore di ricerca.
Alcuni limiti e difetti di Bard
Non tutto però è rosa e fiori. Al di là del limite certificato da Google in persona sull’inopportunità e inaccuratezza di alcune risposte, dobbiamo segnalare anche lo svantaggio di dover rivolgerci a Bard in inglese e non in italiano.
Ci sarebbe piaciuto inoltre trovare una funzione grazie alla quale salvare la chat, invece al momento è possibile soltanto copiare il test generato dal chatbot. Un altro limite è l’assenza di un’app dedicata, a differenza invece di Bing Chat, il chatbot di Microsoft basato su ChatGPT.
E poi resta l’impossibilità di usare Bard in Italia, a meno che non ci si rivolga a una VPN.
C’è da dire però che alcuni di questi aspetti, molto probabilmente, saranno risolti una volta che sarà ufficialmente possibile utilizzare Bard dall’Italia.
Differenze tra Google Bard e ChatGPT
Iniziamo col dire che Google Bard e ChatGPT sono entrambi chatbot conversazionali basati su un modello di linguaggio naturale e apprendimento automatico. Anche l’interfaccia impiegata per le domande/risposte è molto simile.
Detto questo, le differenze tra i due strumenti esistono e in alcuni casi sono anche notevoli:
- modello di linguaggio: Bard si affida a PaLM 2, ChatGPT invece a GPT-4;
- fonti: Bard esplicita la fonte con la vignetta e rimanda tramite il bottone Google.it ai risultati del motore di ricerca, ChatGPT invece si limita al testo senza fonti né immagini;
- velocità: Bard è più veloce rispetto a ChatGPT nel generare la risposta alla domanda posta dall’utente;
- attualità: Bard riesce a rispondere alle domande basate sui fatti successi quest’anno, al contrario invece di ChatGPT che è fermo al 2021;
- gratis: sia Bard che ChatGPT possono essere utilizzati gratuitamente, c’è però una differenza; mentre Bard nella versione gratuita sfrutta PaLM 2, ChatGPT si limita a GPT-3.5 e non GPT-4, disponibile solo per gli utenti che sottoscrivono l’abbonamento;
- prompt in italiano: al momento Bard non può recepire domande in italiano, al contrario invece di ChatGPT che riesce a gestirle senza problemi.
Conclusioni
Google Bard ha tutte le potenzialità per rivoluzionare il futuro di Internet, in particolare su come ci interfacciamo con i motori di ricerca.
Così come ChatGPT, anche Bard presenta ancora importanti limiti, su tutti le alte probabilità di ricevere una risposta inaccurata o inappropriata, ma è innegabile come già oggi sia uno strumento estremamente potente.
Vero, in Italia e nel resto d’Europa è bloccato, in ogni caso si tratta di un ostacolo facilmente aggirabile con una semplice VPN. E se l’utilizzo della lingua inglese risulta un problema, in rete puoi trovare fantastici strumenti per tradurre le lingue che ti saranno di grande aiuto.