Cosa c’è da sapere sul nuovo digitale terrestre DVB-T2 per continuare a vedere i canali TV

Dopo il grande salto dal segnale analogico al digitale terrestre (DVB-T), innovazione che ci ha portato in dote moltissimi nuovi canali e una maggiore qualità delle immagini, ora ci stiamo avvicinando ad un altro passaggio di tecnologia, ovvero al DVB T2 con codifica HEVC.

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In questo articolo, vi aiuteremo a togliervi ogni dubbio, spiegando in modo approfondito cos’è il DVB T2,  quando avverrà il passaggio, quali saranno i vantaggi e gli svantaggi e come attrezzarsi per poter vedere i canali televisivi trasmessi con il nuovo standard di trasmissione DVB T2.

digitale terrestre DVB-T2 HEVC

Cosa è il DVB T2 e cosa è HEVC?

Dopo il lancio del primo standard da parte del consorzio europeo Digital Video Broadcasting (DVB), sono iniziati i lavori per definire un secondo standard che fosse più efficiente e che permettesse un maggiore bitrate, a fronte di un minor numero di frequenze impiegate. L’obiettivo è stato raggiunto con il lancio del DVB-T2, il nuovo standard, che utilizza algoritmi per la minimizzazione degli errori (come nel DVB-S2) e di tecnologie MIMO (che potreste aver sentito nominare nei router WiFi che possiedono più antenne).

Le frequenze liberate dal passaggio al DVB-T2, saranno destinate ad altri utilizzi. La maggior parte serviranno per il 5G, ovvero la nuova generazione di connessione mobile.

Nello specifico saranno liberate le frequenze cosiddette “nobili”, che fanno parte della “banda 700“, frequenze comprese tra 694 e 790 MHz, assegnandole alle reti di telecomunicazione mobile 4G e 5G. Il vantaggio di queste frequenze consiste nella capacità di avere un segnale più potente all’interno degli immobili, vista la loro superiore capacità di oltrepassare ostacoli come muri e pilastri, rispetto alle lunghezze d’onda più corte che hanno una maggiore frequenza. Tutto questo porterà a un vantaggio nella stabilità e velocità delle connessioni dei dispositivi mobili, che subiranno nei prossimi anni una ancora più rapida espansione.

Il DVB-T2 è lo standard di trasmissione, che si accoppia con uno standard di codifica in questo caso HEVC. HEVC è l’acronimo di High Efficiency Video Coding (in italiano si può tradurre con video codifica ad alta efficienza), tale standard di notifica è conosciuto anche come H.265. Se avete avuto a che fare con i formati dei video sicuramente ne avrete sentito parlare, o forse lo avrete già utilizzato. H.265 è molto apprezzato perché permette di avere un’ottima qualità video in un file di dimensioni ridotte. L’H.264/ MPEG-4 AVC era lo standard di compressione utilizzato nel DVB-T1, ed HEVC/ H.265, che ne è l’erede diretto, è lo standard di codifica del nuovo digitale terrestre DVB-T2. La maggiore efficienza permette, a parità di banda disponibile, un miglioramento della qualità video ed estende il supporto fino all’ultra definizione 8K.

Quando avverrà il passaggio al DVB T2 (detto anche Switch off)?

Il passaggio definitivo è previsto da anni per il 1º luglio 2022, in realtà il Ministero dello Sviluppo Economico (detto MiSE), come avvenuto per lo spegnimento dell’analogico, ha deciso di scaglionare lo switch off.

Inizieranno a passare al DVB-T2 le aree 2 e 3 del paese, tra il 1° settembre e il 31 dicembre 2021. Quindi saranno le regioni: Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, ed Emilia-Romagna.

Subito dopo, tra il 1° gennaio 2022 e il 31 di marzo sarà il momento delle regioni di area 1, quindi toccherà a: Liguria, Toscana, Umbria, Sardegna, Lazio e Campania.

Infine tra il 1° aprile e il 30 giugno 2022 sarà la volta dell’area 4, che comprende: Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, e Sicilia.

Come potete notare i cittadini hanno un buon margine per dotarsi di televisori compatibili. Dal primo gennaio 2017 è possibile vendere solo televisori con DVB-T2 e con HEVC; quindi pienamente compatibili per visualizzare i canali tv con le nuove trasmissioni.

Le frequenze liberate dal cambio saranno occupate dalle nuove connessioni 5G, la nuova rete veloce mobile distribuita.

Come sapere se il proprio televisore è compatibile?

Fortunatamente scoprire se il proprio TV è compatibile con la nuova tecnologia è semplicissimo:

  • se è stato acquistato dopo il primo Gennaio 2017 dovreste essere apposto;
  • per gli altri basta rifare la sintonizzazione e cercare di vedere il canale 100 (messo a disposizione dalla Rai) e il canale 200 (messo a disposizione da Mediaset). Se li ricevete correttamente, il vostro televisore è perfettamente compatibile.

Volendo, ma è una procedura inutilmente complicata, potete prendere il vostro numero di modello (sul retro del vostro pannello o sulla sua scatola) e cercarlo sul sito del produttore. In questo caso fra le specifiche dovete controllare la compatibilità con il DVB T2 e HEVC. Se è specificato controllate che la compatibilità sia con la versione a 10 bit (che è quella che vi permetterà di vedere tutte le nuove trasmissioni negli anni a venire) e non la versione 8 bit che non si sa fino a quando sarà supportata.

Attenzione, molti TV venduti negli anni precedenti sono compatibili con lo standard DVB-T2, però purtroppo non sono compatibili con il nuovo metodo di codifica HEVC, quindi quando avverrà il passaggio non saranno in grado di ricevere i nuovi canali se saranno trasmessi con la nuova codifica.

Come rendere compatibile il televisore con lo standard DVB-T2 HEVC?

Molti si chiedono se un aggiornamento software potrebbe rendere compatibile il proprio televisore, magari già compatibile con la standard DVB-T2, anche con HEVC. Purtroppo la risposta è no e non per politica dei produttori che spingono verso l’obsolescenza prematura i loro vecchi prodotti. In realtà una nuova codifica rende necessaria la presenza di un componente dedicato che si occupa a livello hardware della decodifica, in sua assenza nessuno dei processori presenti nei nostri televisori (spesso nemmeno nelle smart tv) sarebbero in grado di reggere il peso del lavoro di decodifica.

Quindi detto questo tocca abbandonare i vecchi televisori e comprarne di nuovi? La risposta è no, si può optare per i nuovi comodi ed economici decoder, eccovene una lista dei modelli migliori.

Quali sono i migliori decoder DVB-T2 e come scegliere?

Attenzione, ancora sono in commercio decoder DVB-T2 con HEVC a 8 bit, che come abbiamo detto non essere conforme con il nuovo standard. Se li scegliete rischiate di trovarvi presto un dispositivo assolutamente inutile e non coperto da bonus governativo. Ovviamente nella nostra lista troveranno posto solo decoder che supportano la decodifica a 10 bit, anche detti dispositivi Main10.
In linea teorica la vendita di apparecchi non conformi sarebbe vietata, come abbiamo già detto, dal 1 Gennaio 2017, in pratica continuano purtroppo a circolare.

Dopo questo importante preambolo eccovi i migliori modelli di decoder tv DVB T2 HEVC che abbiamo selezionato per voi:

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  • Ricevitore HD DVBT / T2 / HEVC codec H.265 10Bit
  • Lettore files multimediali HEVC, HD Mpeg4, Mp3, Jpeg - Compatibile con formati video 576i / 576 ...
  • Uscita HDMI - Collegamento presa Scart - Ingresso USB 2.0
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  • Uscita HDMI + SCART
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Potete trovare maggiori informazioni leggendo il nostro articolo: Miglior decoder digitale terrestre DVB-T2.

Come funziona il bonus governativo per i decoder

Il provvedimento si chiama “Bonus TV – Decoder” e mette a disposizione un massimo di 30 euro di bonus da utilizzare per l’acquisto di un nuovo decoder digitale compatibile. Si ha diritto al bonus se il proprio ISEE non supera i 20.000 euro e fino ad esaurimento del budget stanziato dal Governo (circa 250 milioni di euro).

Per saperne di più vi invitiamo a leggere il nostro articolo dedicato: Bonus DVB-T2: come richiedere bonus rottamazione TV e bonus decoder.

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